Certificato di Esistenza in Vita – P.A.4
Come è noto, dal 1 febbraio 2012, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) si è affidato al gruppo Citibank per il servizio di pagamento delle prestazioni pensionistiche per i beneficiari che risiedono all’estero. Per espressa richiesta dell’INPS il gruppo Citibank richiede, al cittadino residente all’estero, il rilascio del Certificato di Esistenza in vita (CEV) con le modalità che fanno oggetto delle presenti considerazioni.
Tali informazioni sono deducibili dalla lettura del sito www.citi.com che in merito al problema così scrive:
“Citi invierà i moduli per certificare l`esistenza in vita esclusivamente ai Pensionati residenti nelle suddette Aree Geografiche (nel sito sono antecedentemente indicate le aree geografiche che vengono di volta in volta incluse ai fini delle vari Campagne di certificazione indette). Si precisa che alcuni Pensionati residenti nelle Aree Geografiche citate potrebbero essere stati esclusi dalla Campagna 2017 su istruzioni di INPS.(1)
Le ricordiamo che è possibile contattare il Patronato o Consolato più vicino per l`invio telematico del modulo di certificazione dell`esistenza in vita tramite il Portale Agenti di Citi. Tale modalità di trasmissione sostituisce l’invio tramite posta ordinaria(2) e le consente di avere immediata conferma che il Modulo è stato ricevuto ed è in corso di validazione”.
Nelle istruzioni alla compilazione, Campagna anno 2017, allegate al modello ricevuto dai pensionati è indicata la presente nota:
In allegato a questa comunicazione troverà il Modulo di Dichiarazione di Esistenza in Vita. Il completamento di questa dichiarazione e la sua consegna a Citi, secondo le istruzioni fornite, farà sì che continuerà a ricevere il pagamento della pensione fino alla prossima campagna di Dichiarazione di Esistenza in Vita.
Il Modulo di Dichiarazione di Esistenza in Vita è unico per ciascun pensionato e destinato ad essere utilizzato esclusivamente dallo stesso. Non può essere fotocopiato o condiviso. Qualora abbia bisogno di ricevere un ulteriore Modulo di Dichiarazione di Esistenza in Vita, La preghiamo di contattare il Servizio di Supporto ai Pensionati INPS di Citi. Non è necessario recarsi presso una filiale Citi. Il Servizio di Supporto ai Pensionati INPS è disponibile a fornirle qualsiasi chiarimento, anche con riferimento ai moduli richiesti.
Il mancato ricevimento da parte di Citi del Modulo di Dichiarazione di Esistenza in Vita debitamente compilato, firmato, datato e corredato dalla Documentazione di Supporto (fotocopia di un documento d’identità valido munito di foto, come un passaporto, carta d’identità o patente di guida) potrebbe causare la sospensione del pagamento della sua pensione a partire dalla data sotto citata. Le istruzioni per il corretto completamento del Modulo di Dichiarazione di Esistenza in Vita sono specificate qui di seguito.
Abbiamo avuto occasione di scrivere, a seguito di vari disguidi occorsi per la mancata ricezione di questo “modello originale” che viene ricevuto e ritrasmesso per posta ordinaria, un quadro generale delle difficoltà di recapito postale qui a Hammamet, ma che si presume identico in altre località della Tunisia che qui brevemente riassumiamo.
Ricevere la posta in Tunisia, non è cosa facile. In Hammamet ci sono molte strade e vicoli senza nome, scarsa o pressochè inesistenza di numeri civici, rari fortunati possiedono una Casella Postale. Il postino, colui che porta la posta a casa, è un illustre sconosciuto che non indossa nessuna divisa e solo dopo molto tempo riesce a riconoscere le persone che abitano in una e nelle altre case. In questa situazione, ricevere la Dichiarazione di Esistenza in Vita appare assai difficile legata più ad aspetti di vera fortuna che ad efficienza di servizio di recapito.
Sulle problematiche, relative alla compilazione del modello, e per tutta un serie di casi particolari invitiamo a leggere il contenuto pubblicato sul sito laltraitalia.eu a questo link.
Quanto sopra esposto induce ad una serie di riflessione sui punti fondamentali di questo iter:
- ricezione e conseguente restituzione a mezzo posta ordinaria;
- in caso di mancato recapito Citi invia copia del CEV via @mail;
- procedure alternative ai punti 1 e 2;
- in caso di mancata restituzione del CEV viene sospesa l’erogazione della pensione.
Le Considerazioni
Poiché la mancata ricezione e la conseguente restituzione di tale documento costituisce elemento negativo che determina la sospensione della pensione al cittadino residente estero, si rimane oltremodo perplessi sulla validità di questa prassi che vede affidare un documento così importante al normale servizio di posta ordinaria. Tale considerazione viene maggiormente ad essere avvalorata da fatto che la stessa Citi scrive che, in caso di mancato recapito del documento, è pronta ad un successivo invio tramite posta @mail.
La sospensione dell’erogazione della pensione, qui in Tunisia, è un fatto grave, se si considera che, nonostante l’apporto ingente di denaro nelle casse delle banche tunisine, esse non elargiscono nessun microcredito ai residenti italiano e che i loro conti correnti son improduttivi di nessun interesse oltre al fatto che risulta particolarmente problematica la gestione dei conti correnti che funzionano praticamente solo per le operazioni di ritiro e bonifico, mentre i versamenti possono solo essere effettuati tramite ricevuta doganale all’ingresso del Paese. Versamenti in contanti sul proprio conto sono vietati anche se effettuati in valuta locale.
Il D.P.R. n. 445 del 28.12.2000
Tornando alla certificazione dell’esistenza in vita, sembra da tutti dimenticato, anche dagli Enti pubblici, che l’art. del D.P.R. 445 del 28.12.2000 consente l’emissione in autocertificazione di tale documento. Nel quadro di una decantata “ semplificazione delle procedure amministrative” vanto di varie fazioni politiche, tale semplificazione non esiste, mentre le vecchie procedure che hanno sempre comportato difficoltà ed esasperazioni continuano ad imperare in Italia, ma a quanto pare anche all’estero con ulteriore aggravio di procedure di per se già complicate.
Considerazioni politiche
Qualcuno ha spesso sostenuto che l’Italia è stata sempre pronta ad importare nel nostro paese cose negative. A tale proposito forse è il caso di sottolineare che anche nell’area delle esportazioni non siamo stati da meno. L’accanimento legislativo del nostro Paese è stato esportato con una tenacia, con una abnegazione sopra ogni limite immaginabile laddove l’A.E. cerca capitali all’estero, Equitalia rottama cartelle esattoriali di cui buona parte sono prescritte o inesigibili inseguendo i cittadini italiani anche all’estero, Le Società consegnano i libri sociali in Tribunale per dichiarato fallimento, ai dipendenti pubblici viene decurtato l’imponibile per l’IRPEF, tributo pagato e non accantonato. Tutta questa attività trova una inconcepibile collaborazione dei paesi esteri con l’instaurazione di corsi e scambio di informazioni “finanziarie” , mentre sembra che sia ancora in alto mare un fattivo scambio di informazioni nel settore “penale” ove terroristi e delinquenti circolano indisturbati compiendo attentati. Non ultimo, i giovani senza futuro dimenticati da tutti. Oggi, prima non era cosi, i neonati appena nati hanno l’attribuzione del C.F. partecipando, ignari, al debito pubblico italiano, creato dai nostri politici.
Se si pensa all’apparato amministrativo costituito per il controllo del pagamento dell’IRPEF ai pensionati all’estero assume aspetti assurdi se non ridicoli.
Recentemente abbiamo ascoltato le dichiarazioni di un pensionato trasferito all’estero il quale dichiarava apertamente che pur vivendo in un paese estero dove non poteva usufruire della defiscalizzazione della pensione se ne era andato dall’Italia perché non ne poteva più.
Riprende CEV
Si ha motivo di ritenere che le modalità destinate alla risoluzione del problema della certificazione della Dichiarazione di esistenza in Vita potrebbero essere risolte forse con un sistema meno contorto e più sicuro.