Premessa
E’ noto che gli italiani collocati in quiescenza provengono da vari Fondi di Previdenza Sociale, diversi tra loro, tra cui l’INPS e l’INPDAP che rappresentano la maggior parte degli iscritti.
I primi, iscritti al Fondo di Previdenza Sociale (INPS) in forza della Convenzione (388/1981), stipulata tra i governi dell’Italia e della Tunisia, beneficiano dell’Assistenza Sanitaria all’estero, ed in Tunisia, in particolare, beneficiano, ai sensi della citata Convenzione, dell’Assistenza Sanitaria della CNAM (Caisse Nationale d’Assurance Maladie).
I secondi, iscritti al Fondo di Previdenza Sociale INPDAP non beneficiano di alcuna assistenza sanitaria all’estero per il semplice fatto che, con l’istituzione del Fondo INPDAP istituito nell’anno 1994 (DL. 479 del 30.06.1994), gli stessi furono transitati, di fatto dal Fondo INPS a quello INPDAP perdendo automaticamente l’assistenza sanitaria in Tunisia che nel testo della citata Convenzione appare riservata solo a coloro che appartengono al Fondo INPS.
Entrambi invece, in caso di temporanea presenza in Italia, hanno accesso al Servizio Sanitario Nazionale solo per 90 giorni l’anno, ma tale assistenza è limitata ai soli casi di gravi ed urgenti patologie il cui ricovero è considerato di pronto soccorso.
Questa variegata compagine di situazioni politico-sanitarie ed anche in considerazione della forte disparità di trattamento dei diversi beneficiari, è dovuta ad una non chiara normativa che disciplina l’argomento. Inoltre, la regionalizzazione delle competenze sanitarie ha reso ancora più evidente il trattamento disparitario, circa l’assistenza all’estero, dove alcune Regioni hanno esteso l’assistenza anche agli appartenenti all’ ex fondo INPDAP.
Giova inoltre considerare che, all’atto del collocamento in quiescenza, di fatto, siamo tutti tornati ad essere INPS.
E’ necessario altresì considerare che anche l’assistenza sanitaria in Tunisia, attraverso l’istituzione della CNAM non soddisfa, poi, quei requisiti copertura assicurativa globale, dato che molte degli oneri assistenziali sono solo rimborsati in forma percentuale.
L’analisi attenta di questi fattori ha portato alla necessità di soddisfare tale assistenza con un provvedimento ad hoc destinato a risolvere, in forma definita, l’assistenza sanitaria a favore dei residenti italiani in Tunisia.
La Société Italiani in Tunisia, Suarl, Società di diritto tunisino, ha costituito un Fondo di Solidarietà Sociale (F.S.S.) destinato a risolvere il predetto problema.
L’iniziativa segue una serie di progetti che non hanno trovato rispondenza né presso le Assicurazioni locali né presso le altre Assicurazioni estere che entrambe hanno avanzato proposte non soddisfacenti nei termini sostanziali, mentre altre ancora hanno disatteso le giuste aspettative di una “popolazione” ultra sessantenne che necessita di assistenza sanitaria.
Il Fondo S.S. non richiede franchigie, anamnesi o documentazione di patologie pregresse in quanto opera nel pieno interesse dell’aderente qualsiasi siano le sue condizioni di salute all’atto del ricovero.
(vai alla Sezione Regolamento del Fondo S.S.)
Data di pubblicazione 20 Giugno 2024
© Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo documento può essere riprodotta, archiviata in un sistema di recupero o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro, senza la previa autorizzazione scritta dei titolari del copyright.. Eventuali frodi o contraffazioni saranno perseguite legalmente.