I nuovi aumenti delle pensioni, le percentuali, le fasce di reddito, gli aumenti lordi.
Riportiamo quanto pubblicato dal MEF in materia di prossimi aumenti lordi delle pensioni.
Ogni anno le pensioni vengono adeguate all’aumento del costo della vita registrato dall’ISTAT, quindi aumentano al crescere del costo della vita. Questo viene definito meccanismo di “perequazione” delle pensioni, ovvero la rivalutazione dell’importo pensionistico legato all’inflazione.
Già tra ottobre e novembre, il MEF era intervenuto sulla perequazione anticipando in parte questo adeguamento per aiutare i pensionati ad affrontare il caro vita alle stelle dell’ultimo trimestre 2022.
La legge di Bilancio interviene su questo meccanismo premiando i trattamenti al minimo (chi prende una pensione minima o comunque bassa, fino a 2100 euro, ossia fino a quattro volte il minimo) e solo per questi pensionati mantiene la rivalutazione piena del 7,3% nel 2023. Invece taglia progressivamente gli adeguamenti per gli assegni superiori a questa soglia. Gli aumenti, in forza della rivalutazione pensioni dal 2023, segue quindi queste percentuali:
- 100% per chi percepisce una pensione fino a 4 volte il trattamento minimo INPS, ovvero pari a circa 2.100 euro. Determinato per questa fascia, cioè, un aumento pari a +7,3 %;
- 80%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 5 volte il minimo, ovvero tra 2.100 e 2.625 euro. Determinato per questa fascia, cioè, un aumento pari al +5,84 %;
- 55%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 6 volte il minimo, ovvero tra 2.626 e 3.150 euro. Determinato per questa fascia, cioè, un aumento pari al +4,01 %;
- 50%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 8 volte il minimo, ovvero tra 4.201 e 5.250 euro. Determinato per questa fascia, cioè, un aumento pari al +3,65 %;
- 40%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 10 volte il minimo, ovvero tra 4.201 e 5.250 euro. Determinato per questa fascia, cioè, un aumento pari al +2,92 %;
- 35%, per chi percepisce una pensione superiore a 10 volte il minimo, ovvero oltre a circa 5.251 euro. Determinato per questa fascia, cioè, un aumento pari al +2,55 %.
ESEMPI AUMENTI PENSIONI CON RIVALUTAZIONE 2023
Ma a quanto ammontano effettivamente dal 1° gennaio 2023 gli aumenti per le pensioni con il meccanismo di rivalutazione rispetto a quello vecchio a tre fasce?
Ecco tutti gli importi che si intendono sempre lordi – secondo il nuovo sistema:
- per le pensioni fino a 2.100 euro (fino a 4 volte l’assegno minimo) l’aumento in euro è di circa 153 euro al mese (con il sistema precedente era di 153 euro);
- per le pensioni fino a 2.626 euro (fino a 5 volte l’assegno minimo) l’aumento in euro è di circa 153 euro al mese (con il sistema precedente era di 172 euro);
- per pensioni fino a 3.150 euro (fino a 6 volte l’assegno minimo) l’aumento in euro è di circa 126 euro al mese (con il sistema precedente era di 172 euro);
- per pensioni fino a 4.200 euro (fino a 8 volte l’assegno minimo) l’aumento in euro è di circa 153 euro al mese (con il sistema precedente era di 229 euro);
- per pensioni fino a 5.250 euro (fino a 10 volte l’assegno minimo) l’aumento in euro è di circa 153 euro al mese (con il sistema precedente era di 287 euro);
- per pensioni fino a 5.350 euro (oltre 10 volte l’assegno minimo) l’aumento in euro è di circa 136 euro al mese (con il sistema precedente era di 293 euro).